“Amerò chi non è amabile”

“Amerò chi non è amabile”. Con queste parole San Francesco esprime la sua visione dell’amore , un mezzo per aver cura degli altri. L’amore del Santo era rivolto verso tutti coloro che incontrava dai poveri ai peccatori, ma, essendo umano, anche lui aveva il suo tallone d’achille: i lebbrosi. Come riportato nelle Fonti Francescane , la sola vista o persino il solo pensiero dei lebbrosi lo nauseava; essi vivevano in una città isolata per evitare il contatto e il contagio con le altre persone e quando Francesco passava nei dintorni percepiva un forte senso di repulsione.

Il Signore concesse a me, frate Francesco, d’incominciare così a far penitenza, poiché, essendo io nei peccati, mi sembrava cosa troppo amara vedere i lebbrosi; e il Signore stesso mi condusse tra loro e usai con essi misericordia. E allontanandomi da essi, ciò che mi sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza di anima e di corpo.

Così Francesco racconta, nel suo testamento, il cambiamento suggeritogli dal Signore, al fine di riuscire a comprendere il vero significato dell’amore; un fatto però si rivela centrale: l’incontro con un lebbroso che misteriosamente sente di dover abbracciare e baciare vincendo il suo naturale orrore e ribrezzo. Questo gesto folle eppure di grande umanità e compassione, innesca in Francesco un profondo mutamento interiore conducendolo dal rifiuto e dalla distanza e dall’autosufficienza, alla fiducia e all’amore, alla misericordia: verso il prossimo, verso Dio, come pure nei riguardi di se stesso.

Dopo quell’abbraccio e quel bacio, Francesco è un uomo nuovo..
E’ ormai un UOMO LIBERO, le cui braccia sono aperte e spalancate su tutto e tutti, senza riserve o paure.

El Pollo Real: San Francesco e il Lebbroso

Marta, Giorgia, Marghe

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