San Francesco è un esempio luminoso di cura donata con gioia a chiunque ne avesse bisogno. Ci soffermiamo ora su un aspetto della sua vita: la mutevole concezione che abbiamo di cose ed esperienze. L’episodio relativo a questo tema è raccontato da Ignacio Larranaga nel libro “Nostro fratello di Assisi”, dove Francesco, inizialmente disgustato da un’anziana con una gobba tanto da non poterla neanche avvicinare, mentre era in preghiera in una grotta udì la voce del Signore, ricevendo una rivelazione.


Francesco infatti, nonostante tutto l’affetto che dimostrava nei confronti dei mendichi, provava una forte repulsione verso i lebbrosi e in particolare per questa anziana. Egli era convinto che, se avesse continuato nei suoi digiuni e penitenze, si sarebbe trasformato in una figura mostruosa simile alla signora. Le parole che Francesco udì cambiarono profondamente la sua concezione: il Signore gli disse infatti che, se avesse voluto scoprire la sua volontà, avrebbe dovuto disprezzare ciò che aveva sempre amato e viceversa. La volta dopo che Francesco incontrò un lebbroso, egli non provò più ribrezzo ed anzi abbracciò come segno di amore quell’uomo dimenticato dalla società.
Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai nulla. Sii gentile. Sempre.
PLATONE
Anche noi, come il Santo, dovremmo trovare la dolcezza nelle cose che percepiamo come amare e sgradevoli e abbandonare insensati pregiudizi. Infatti per dedicarsi al prossimo bisogna avere una mente aperta e pronta ad accogliere nuovi modi di pensare che prima non consideravamo nostri.
Pierini, Filippi, Della Queva, Cini
