Gli eroi sul fronte

Probabilmente la frase ormai nota “non tutti gli eroi portano un mantello” si sta confermando sempre di più in questi giorni. Infatti proprio in questo periodo difficile, possiamo notare come i veri eroi portino dei guanti e una mascherina e affrontino ogni giorno una nuova avventura per cercare di salvare una vita.

Nessuno di noi vuole sottrarsi al lavoro, ma siamo preoccupati.Noi non siamo messi nelle condizioni di proteggerci, e se non riusciamo a proteggere noi stessi non possiamo continuare a prenderci cura degli altri.” (Torino, la Stampa 20 marzo 2020)

Questo è il grido d’allarme dei medici dell’Unità Spinale del Cto di Torino che denuncia le condizioni di pericolo in cui i medici si ritrovano a lavorare nonostante siano spinti da una grande forza volontà di aiutare gli altri.

Noi ci sentiamo molto coinvolti riguardo a questa “sofferenza” poichè i nostri genitori, essendo medici o infermieri, si trovano ogni giorno in prima linea a rischiare la loro vita per aiutare gli altri. Ogni giorno, quando per loro giunge l’ora di andare a lavoro, la nostra agitazione aumenta sempre di più poichè ci ripetono molto spesso che le protezione non sono adeguate alla gravità del problema.

Numerose sono le citazioni riguardanti questo argomento da parte dei medici. Silvio Tuccillo, medico di famiglia e di continuità napoletano, afferma: “Al momento non abbiamo avuto distribuzione di dispositivi di protezione tra i medici di medicina generale. Io come molti altri colleghi, ognuno su propria personale iniziativa e personale possibilità, ho acquistato una maschera Ffp3 ma a metà febbraio, la settimana dopo non c’era già più possibilità di acquistarla”.

E’ quindi giusto vivere con una continua angoscia per la loro salute? Sono i primi a curare gli altri, ma chi si prende cura di loro?

Probabilmente è giunto il momento di riconoscere la reale importanza dei nostri medici e infermieri e di tutto il Sistema Sanitario italiano cercando in futuro di potenziarlo e di metterlo nelle condizioni di lavorare al meglio.

Il dottore Capetti Amedeo dell’Ospedale Luigi Sacco di Milano ci pone una domanda interessante:” Dobbiamo guardare solo alla fine dell’epidemia saltando la drammaticità del presente?”

Secondo noi, per poter vincere questa battaglia e quindi per poter raggiungere un futuro migliore, dobbiamo prima impegnarci il più possibile per migliorare il presente.

Ci sono infatti persone che vivono con la speranza di sconfiggere questa malattia in futuro, pur continuando a vivere la propria vita e ad uscire per motivi superficiali.

E’ questo il modo di rispettare tutti i malati e coloro che se ne prendono cura tutti i giorni rischiando la loro vita? E’ opportuno quindi uscire per un respiro all’aria aperta, togliendolo a coloro che ne hanno davvero bisogno?

Qua sotto vi è una foto di Alessia Bonari, infermiera dell’ospedale Misericordia di Grosseto, dove si può vedere il grande impegno dei dottori dai segni della mascherina che sono obbligati ad indossare.

Lavoro svolto da:
Aurora Nacci, Viola Mancini, Leonardo Materazzi.

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