” In USA niente respiratori per i disabili”
Queste sono le notizie che ci arrivano dall’altra parte dell’oceano. In un periodo di totale emergenza sanitaria, alcuni stati americani iniziano a decidere chi merita di essere curato e chi no.
Nell’ Alabama, nello Utah e in molti altri stati i medici sono tenuti a valutare attentamente la condizione medica degli affetti prima di decidere se curarli “vale la pena” o meno.
Purtroppo queste realtà ci mostrano come davanti ad una crisi così violenta ed inaspettata, si possa svalutare la vita di una persona, se questa probabilmente non è abbastanza forte per sconfiggere la malattia.
Lo scenario che ci spaventa è quello dove un medico, un primario o un istituzione ha il potere decisionale sulla vita delle persone.
Ritengo invece che questa esperienza dovrebbe insegnarci a prendere cura dell’altro, specialmente se questo è più fragile, più debole o più soggetto alla malattia; sarebbe bello che questa esperienza ci distogliesse dal nostro miope egoismo che la competizione sociale ci impone quotidianamente.
Questa situazione ci dovrebbe aiutare a compatire chi vive quotidiane situazioni di difficoltà e, sentendoci noi dall’altra parte per una volta, portarci quando tutto finirà a prendersi cura di queste persone.
Lorenzo Buccolini
