Alice sta fissando il suo volto riflesso nello specchio del bagno. Forse ha esagerato con il blush questa volta. Pace. E’ in ritardo, la sua amica Martina è sotto casa sua con il motore dell’Audi acceso da cinque minuti, i loro amici le stanno aspettando in Piazza delle Vettovaglie già da mezz’ora.
Martina, Alice, i loro amici, e altri numerosi italiani hanno deciso di ignorare il decreto governativo riguardo al coronavirus. Non sono disposti a rinunciare alle loro vite sociali e a rinchiudersi in casa per paura di essere infettati da un virus che, secondo la loro opinione, non è altro che un virus influenzale.
Quello che questi ragazzi non sanno, o che fingono di sapere, è che è loro dovere rispettare le norme dello stato, non tanto per proteggere loro stessi, che essendo giovani e forti sopravviverebbero al contagio senza problemi, ma per proteggere la fetta più fragile della nostra società, che non essendo né giovane e né tanto meno forte, non sopravviverebbe affatto.
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